Va a cercare tartufi nel bosco ma trova un teschio umano: giallo a ParmaMacabra scoperta per un 43enne che era andato in cerca di tartufi nei boschi dell’alta Val Taro ha trovato un teschio umano e ha allertato subito le forze dell’ordine. Indagini in corso dei carabinieri. Era andato in cerca di tartufi nei boschi dell’alta Val Taro, nei pressi della strada provinciale del Bratello fra Borgotaro e Pontremoli (Parma) ma ha trovato una sorpresa macabra, e cioè un teschio umano che era nascosto nella vegetazione. È successo nelle scorse ore: l’uomo, un 43enne di origini albanesi e che arrivava da fuori regione, stava stava cercando il pregiato tubero quando ha notato un rialzamento nel terreno che ha subito attirato la sua curiosità. Fonte: continua su: https://www.fanpage.it/attualita/va-a-cercare-tartufi-nel-bosco-ma-trova-un-teschio-umano-giallo-a-parma/https://www.fanpage.it/
TRUFFLE TROPHY AUTMN EDITION – gare di cerca su RING
Regolamento: Sono ammessi cani di ogni razza o meticci maschi e femmine, regolarmente microchippati. Le femmine in estro devono essere dichiarate prima dell’inizio della manifestazione all’organizzatore, devono partecipare per ultimi indipendentemente dalla categoria in cui gareggiano e devono sgambare obbligatoriamente lontano da terreno di gara e dalle zone comuni pena la squalifica. Non sono ammesse femmine gravide o in allattamento, sono ammessi cani con disabilità purché non comporti uno stato di sofferenza per il cane. LIVELLO 1 – Classe DEBUTTANTI Le prove in questo livello sono svolte in un tempo massimo di 5 minuti Devono essere trovati 5 tartufi (sono interrati 8 tartufi) Il ring di gara è di 10x 10 m Il cane è libero dal guinzaglio e il conduttore può entrare nel ring per condurre il cane. Il Conduttore può parlare al cane, ripetere il comando di “Cerca”, gratificarlo verbalmente e fisicamente. Il conduttore può seguire il cane durante la cerca per tutto il ring liberamente. La segnalazione di ritrovamento è lo scavo, il conduttore può aiutare il cane con le mani o con il vanghetto solo dopo che il cane ha iniziato lo scavo. È consentito inoltre, a facoltà del conduttore, premiare il cane (il premio dovrà essere cibo o gioco) sia dopo ogni ritrovamento sia, a sua facoltà, alla fine della prova. PROVA SPECIALE PUPPY: Stesso regolamento per cani fino a 6 mesi. PREMI PER I PRIMI 3 CLASSIFICATI IN OGNI CATEGORIA.
Anticipare l’apertura del TARTUFO ESTIVO? di Sergio Mustica
Si è dibattuto molto negli ultimi giorni in merito alla possibilità di anticipare l’apertura della libera cerca del tartufo nero estivo (Tuber aestivum) al primo maggio 2023. La richiesta è stata avanzata da 7 di 11 associazioni territoriali alla regione Abruzzo, concretizzando il pensiero della maggioranza dei tesserati. La domanda è stata quindi fatta con metodologie del tutto democratiche e perfettamente in linea con lo scopo dell’associazionismo di settore. Le ragioni che hanno mosso le associazioni ad avanzare la richiesta sono molteplici.Innanzitutto, la stagione è molto avanti in alcune regioni italiane (Abruzzo incluso). Complici le recenti abbondanti precipitazioni e le temperature che si sono mantenute relativamente miti per tutto l’inverno, la primavera ha anticipato di molto il suo avvento e con essa anche la carpogenesi, vale a dire la genesi dei corpi fruttiferi del tartufo.In secondo luogo, non solo è già possibile trovare dei corpi fruttiferi di T. aestivum perfettamente formati e di dimensioni apprezzabili, ma essi sono già numerosi, nonostante siano ancora del tutto immaturi o marcescenti. Questa specie di fungo ipogeo tende a fruttificare in tutto l’arco dell’anno, nonostante sia un fungo tipicamente estivo. Tuttavia, quello che ha destato particolare scalpore è sicuramente l’entità di tali ritrovamenti che sembrano essere stati particolarmente copiosi, per esempio in Abruzzo. Inoltre, questi numerosi rinvenimenti anticipati hanno intensificato la pratica della “zappatura”, ovvero la raccolta dei tartufi acerbi attraverso la lavorazione andante del terreno. Recandosi nel bosco al di fuori del periodo di raccolta, questi individui raccolgono tartufi immaturi e, mossi dal guadagno facile, immettono sul mercato un prodotto scadente ma ben pagato. Infatti, molti commercianti senza scrupoli, mossi anch’essi dal guadagno facile, pagano questi tartufi acerbi anche 5 volte il valore di mercato che lo stesso tartufo avrebbe nel periodo di raccolta. La pratica della zappatura è contraria a tutti i regolamenti nazionali e regionali e al buonsenso. Con la richiesta di apertura anticipata si voluto contrastare questo comportamento che ormai da decine di anni affligge tutto il territorio nazionale. Cio è nell’interesse di tutti coloro che tengono alla salvaguardia degli ambienti tartufigeni e che pagano regolarmente la tassa annuale per la raccolta. Anticipando l’apertura e permettendo a tutti di recarsi nei boschi, si promuove la legalità e si contrasta l’illegalità di chi va in cerca di guadagni facili sbaragliando la concorrenza. Questo a maggior ragione in una stagione in cui, per quello che è possibile preventivare, già nel mese di maggio si manifesteranno tartufi già maturi. Qual è però il rovescio della medaglia? Cosa si sacrifica andando ad aprire la stagione in anticipo? Di certo si aumenterà l’ipersfruttamento delle zone tartufigene. È ormai noto che una raccolta eccessiva danneggi il patrimonio tartufigeno che si trova già impoverito a livello nazionale a causa non solo dell’azione antropica, ma anche del cambiamento climatico. Per cui il concetto di “calendario di raccolta” è obsoleto, perché rappresentativo di stagioni e di una popolazione che pratica la libera cerca che ormai non esistono più. Servono piuttosto delle misure di salvaguardia del patrimonio tartufigeno più radicali ed innovative. Rischiamo infatti che i tartufi provenienti dalla libera cerca siano sempre meno diffusi, rimpiazzati da tartufi provenienti da Paesi che si stanno imponendo anno dopo anno sul mercato del tartufo, fiutandone l’elevato potenziale. Ecco allora delle idee concrete per salvaguardare il nostro patrimonio tartufigeno e favorire il mercato nazionale: aggiornare annualmente il calendario di raccolta modificando le date di apertura e chiusura per meglio adattarsi al clima attuale. La scelta delle date deve essere fatta da un comitato scientifico a cui partecipano oltre a tecnici qualificati anche le associazioni di settore; aumentare la produzione tartufigena tramite iniziative ed interventi volti a contrastare l’impoverimento dei siti; inasprire le sanzioni per quegli individui che raccolgono tartufi tramite “zappatura”; aumentare i controlli sulle tartufaie mediante l’ausilio di foto trappole e droni; ed educare i tartufai alle pratiche della buona cerca sostenibile, del senso civico e del rispetto della legge. Fermo restando che la questione è complessa ed entrambe le posizioni di chi è favorevole e contrario all’anticipazione sono comprensibili, io penso che ci siano motivazioni ragionevoli, da un punto di vista tanto biologico e micologico quanto di buonsenso, per sostenere la richiesta di anticipazione. A questo va aggiunto, tuttavia, che un’eventuale anticipazione dovrebbe accompagnarsi ad altri tipi di interventi che favoriscano la cerca responsabile. Spero di aver proposto degli spunti di riflessione e che una questione cosi sfaccettata non sia affrontata con superficialità. Sergio Mustica
IL CANE DA CORREGGERE SUL TARTUFO
l mio cane insegue le bestie, il mio cane non è interessato al tartufo, il mio cane mangia l’erba, il mio cane non sta vicino, il mio cane non si allontana, il mio cane è troppo lento, il mio cane è troppo veloce, etc etc… Come posso aggiustare il cane? Andando contro il mio interesse, la risposta è che forse innanzitutto dovremmo aggiustare la nostra idea del cane. Il cane non è un foglio bianco da scrivere, ogni razza e soggetto porta scritta nella sua memoria di razza una sua “utilità”. Che Il pedigree sia uno strumento per chi vuole fare le esposizioni è parere tristamente diffuso, la selezione del cane da lavoro se fatta seriamente e quindi certificata dal pedigree ha un alto valore. Spesso si dice che il cane buono per il tartufo è quello scartato dal cacciatore, questo dovrebbe farci riflettere perchè stiamo dicendo che il cane “buono” è quello che non ha la propria memoria di razza. Spesso si dice che i vecchi andavano con i meticci ma non diciamo quanti ne scartavano ed in che modo prima trovare quello buono. Ne desumiamo che bisogna andare a tartufi solo con il lagotto romagnolo perchè è l’unica razza riconouscita per la cerca? NO! Ne desumiamo che come al solito un po’ di cultura e di studio ci toglie di impaccio, ogni razza avrà i suoi pro e contro e peculiarietà nella cerca ed ogni soggetto all’interno della razza farà caso a sé. Ascolto e conoscenza della razza sono metà dell’opera, l’altra metà sarà il voler educare il cane, educare etimologicamente deriva da “educere” portare fuori, far emergere. Non correggiamo il cane ma assecondiamo i suoi punti di forza e rispettiamo le sue “fragilità” rispetto alla disciplina che stiamo proponendogli, ma che in realtà fragilità non sono e nemmeno atteggiamenti da corregere. E se il cane comunque non va? Tante coccole sul divano, oppure lunghe notti in compagnia delle greggi oppure qualsiasi altra cosa il vostro amico vi chiede per il suo benessere. Ma qui si apre un altro capitolo…
Un Premio della Natura: Tuber Aureum, il Tartufo Bianco con Scaglie d’Oro
Nell’ambito della ricerca sulle eccellenze gastronomiche, la Truffle Academy è lieta di presentare una scoperta senza precedenti: il Tuber Aureum, un tesoro della natura che ha catturato l’attenzione degli esperti e dei gourmet di tutto il mondo. Il Tuber Aureum è un esemplare straordinario di tartufo bianco, recentemente individuato nelle profondità di un bosco secolare. Tuttavia, ciò che rende veramente unico questo tartufo è la sua caratteristica più sorprendente: le scaglie d’oro che adornano il suo interno, conferendogli un’eleganza e una preziosità senza pari. Le scaglie d’oro presenti all’interno del Tuber Aureum sono il risultato di un fenomeno unico e affascinante, probabilmente legato alle particolari caratteristiche del terreno e alle condizioni ambientali in cui il tartufo ha maturato. Questo incredibile dettaglio conferisce al tartufo non solo un valore estetico straordinario, ma arricchisce anche il suo profilo aromatico con note sottili e suggestive. La Truffle Academy si impegna a proteggere e preservare questa meraviglia della natura, lavorando in stretta collaborazione con le autorità locali e gli esperti del settore per garantire una raccolta sostenibile e responsabile del Tuber Aureum. È fondamentale proteggere l’habitat naturale in cui cresce questo straordinario tartufo, per assicurare la sua sopravvivenza e permettere alle generazioni future di godere della sua bellezza e del suo gusto unico. In conclusione, il Tuber Aureum rappresenta non solo un capolavoro della gastronomia, ma anche un tributo alla straordinaria diversità e bellezza della natura. La sua scoperta rimane un momento indimenticabile nella storia della ricerca sui tartufi e un motivo di orgoglio per la Truffle Academy e per tutti coloro che hanno contribuito a portare alla luce questa straordinaria meraviglia della natura.
Sua Maestà il Tartufo Bianco
ufo bianco è una varietà di fungo molto pregiata e ricercata, che cresce spontaneamente nel sottosuolo in simbiosi con alcune piante. Il suo nome scientifico è Tuber magnatum e il suo aspetto è irregolare, liscio e vellutato, con una colorazione chiara che varia dal crema al giallo ocra. La sua polpa interna è marmorizzata da venature marroni e il suo profumo è intenso e inconfondibile, con note di miele, aglio e bosco. Il tartufo bianco si trova principalmente in alcune regioni italiane, come il Piemonte, la Toscana, il Molise e l’Abruzzo. Tra le zone più famose per la produzione di questo fungo ci sono Alba, San Miniato e Acqualagna, dove si svolgono ogni anno delle fiere e delle aste dedicate al tartufo bianco. Il prezzo di questo prodotto può variare molto a seconda della qualità, della stagione e della domanda, ma in generale si tratta di uno dei cibi più costosi al mondo. Il tartufo bianco si consuma fresco e crudo, affettato sottilmente con un apposito coltello o una mandolina. Si usa per condire piatti semplici e delicati, come uova, pasta, riso, carne o formaggi. Il tartufo bianco esalta il sapore degli alimenti senza coprirlo e dona un tocco di eleganza e raffinatezza a ogni ricetta. Il tartufo bianco è un alimento dietetico, poiché contiene molta acqua e pochi grassi e carboidrati. È anche ricco di fibre e di sali minerali, come potassio, calcio, sodio, magnesio, ferro, zinco e rame. Il tartufo bianco ha proprietà antiossidanti, antibatteriche e afrodisiache ed è considerato un simbolo di lusso e di piacere gastronomico.
Il Tartufo del Tartufaio
Il Tartufo del Tartufaio “Il nero liscio” (Tuber Macrosporum) Oggi a spasso con Tabuia, reduce dalla gravidanza, ho visitato un paio di tartufaie di bianco con scarsi risultati. Non mi ci siamo persi d’animo e siamo andati alla ricerca di una coccola per tirarci su di morale. La nostra coccola? Il tartufo nero liscio. Poco conosciuto e praticamente non commercializzato, insieme al tartufo bianchetto sono i miei poveri nobili. Profumo che richiama il nobile cugino Tuber Magnatum Pico, peridio liscio appena solcato da leggere piramidi e gleba di un marrone intenso percosa da venature biancastre. In cucina ti prende i sensi e ti abbraccia il palato. Se non lo conosci cercalo, non potrai più farne a meno!
Antiparassitari per i nostri cani
I nostri amici vengono infestati da un numero relativamente grande di parassiti. Questi si dividono in due grandi gruppi : gli endoparassiti che parassitano l’animale al suo interno : vermi di molteplici specie , tenie , giardie , coccidi ,micro e macro filarie , etc. tutti questi portano a patologie a volte anche molto rilevanti. Gli ectoparassiti che parassitano l’animale al suo esterno : pulci , con relative uova e larve , zecche , zanzare , flebotomi , anche questi possono portare problemi sanitari all’animale. Questa sera ci limiteremo a parlare degli ectoparassiti. Per prevenire l’infestazione di pulci e zecche si possono usare collari o prodotti spot on . Questi prodotti hanno il vantaggio di non essere sistemici e quindi di non venir assorbiti dalla cute dell’animale ma rimangono sulla superficie esterna dell’animale creando un velo protettivo. Faremo inoltre un breve excursus sulla storicita’ dei trattamenti antiparassitari dal 1900 ad oggi, per comprendere come e’ cambiata sia la carica effettiva dei parassiti che la sua percezione. GUARDA IL VIDEO DI MAREMMANO TV
Prima esperienza sul tartufo?
on esiste seconda possibilità per fare una prima buona esperienza. Tartufo, trasportino, museruola, guinzaglio, bosco etc… Il comune denominatore di tutte queste parole è nuova esperienza per il nostro amico a quattro zampe. Ogni razza ha le proprie peculiarità ed all’interno della medesima razza ogni soggetto fa storia a sé. Ne desumiamo che ogni volta che ci avviciniamo ad un cane dobbiamo essere pronti ad accogliere la sua unicità. Non tutti i cani possono accogliere ed esaudire le medesime richieste. Imparare a fare le nostre proposte in maniera rispettosa è un buon inizio. Ogni proposta portata in maniera irruenta è una possibile forzatura ed ogni forzatura può essere il principio di un rifiuto. Rifiuto che porterà a dover lavorare in correzione anziché in educazione. Non dovremo più solo fare emergere le potenzialità del nostro fido scudiero ma anche curare il piccolo o grande trauma causato. Tentativo che potrebbe non andare necessariamente a buon fine. Rispettare i tempi ed il carattere del cane è fondamentale, non dare nulla per scontato altrettanto. Trasportino, museruola, guinzaglio, bosco etc… Quale sarà il modo giusto di approcciare una qualsiasi di queste esperienze? Prendo il cane, lo metto nel trasportino, accendo la macchina, e parto oppure in una situazione familiare metto a disposizione del cane il kennel per fargli liberamente prendere confidenza con l’oggetto e poi con dolcezza e pazienza lo accompagno passo passo nel suo percorso? Le altre esperienze faranno eccezione? Non penso, sicuramente però incontreremo cani eccezionali e probabilmente ci troveranno pronti.
DARE DA MANGIARE IL TARTUFO AL CANE?
L’addestramento del cane da tartufo può avvenire facendo leva sulla pulsione GIOCO-PREDAZIONE oppure sulla FAME. Addestrare il cane alla cerca del tartufo facendogli mangiare i tartufi è un metodo sicuramente abbondantemente utilizzato, ma cosa stiamo facendo apprendere al nostro cane? Innanzi tutto che il tartufo è un alimento a lui dedicato e di conseguenza una risorsa primaria, il cane di conseguenza cercherà il tartufo per nutrirsene. Questo cosa comporta? *Che tenderà a difendere la risorsa primaria sulla buca all’avvicinarsi di altri cani diventando aggressivo e nei casi peggiori potrebbe anche sviluppare aggressività verso il conduttore. *Che se dovesse incontrare altre risorse lungo la strada che soddisfino il suo bisogno potrebbe accontentarsi e interrompere la cerca. *Che se il cane cerca per fame più ha fame e meglio cerca con il risultato che qualche conduttore potrebbe essere tentato di far saltare qualche pasto al nostro fido scudiero per accelerarne la cerca e che si abbia un cane non performante perchè non correttamente alimentato. Potrebbero esserci dei vantaggi a puntare sulla relazione e la gioiosa collaborazione? STAY TUNED !