Seconda tappa del torneo prima della finalissima di novembre alla Fiera Nazionale del Tartufo di San Sebastiano Curone. Voi venite? Chi batterà Eva e Camilla? Regolamento: Sono ammessi cani di ogni razza o meticci maschi e femmine, regolarmente microchippati. Le femmine in estro devono essere dichiarate prima dell’inizio della manifestazione all’organizzatore, devono partecipare per ultimi indipendentemente dalla categoria in cui gareggiano e devono sgambare obbligatoriamente lontano da terreno di gara e dalle zone comuni pena la squalifica. Non sono ammesse femmine gravide o in allattamento, sono ammessi cani con disabilità purché non comporti uno stato di sofferenza per il cane. LIVELLO 1 – Classe DEBUTTANTI Le prove in questo livello sono svolte in un tempo massimo di 5 minuti Devono essere trovati 5 tartufi (sono interrati 8 tartufi) Il ring di gara è di 10x 10 m Il cane è libero dal guinzaglio e il conduttore può entrare nel ring per condurre il cane. Il Conduttore può parlare al cane, ripetere il comando di “Cerca”, gratificarlo verbalmente e fisicamente. Il conduttore può seguire il cane durante la cerca per tutto il ring liberamente. La segnalazione di ritrovamento è lo scavo, il conduttore può aiutare il cane con le mani o con il vanghetto solo dopo che il cane ha iniziato lo scavo. È consentito inoltre, a facoltà del conduttore, premiare il cane (il premio dovrà essere cibo o gioco) sia dopo ogni ritrovamento sia, a sua facoltà, alla fine della prova. PROVA SPECIALE PUPPY: Stesso regolamento per cani fino a 6 mesi. PREMI PER I PRIMI 3 CLASSIFICATI IN OGNI CATEGORIA. Premi messi in palio da: La La Rocca Tartufi, Tartufo Majella, Le melodie del Legno, La Bottega del TrifolaoBabù FarmDavide Bergna Truffle Coach
LA NOSTRA FIERA É ANCHE: FUORITARTUFO
Dal 24 settembre al 31 dicembre 2024 siamo tutti FUORITARTUFO! FUORITARTUFO è un progetto di ALEXALA – Tourist Board Alessandria & Monferrato e di San Sebastiano Curone Comune realizzato con il contributo di Regione Piemonte e FINALIZZATO ALLA PROMOZIONE DEL TARTUFO BIANCO. Il progetto ”Fuori Tartufo 2024” intende realizzare un palinsesto di iniziative, a corollario della NOSTRA 41° EDIZIONE DELLA FIERA DEL TARTUFO, in diverse location della provincia di Alessandria. Gli eventi previsti non sono da intendersi solamente come mero ampliamento del programma della Fiera, ma piuttosto come un potenziamento qualitativo della manifestazione stessa, sia da un punto di vista della ricaduta turistica, sia per ciò che concerne la divulgazione culturale e scientifica sulla “Cerca e Cavatura del Tartufo” intesa come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Per noi lo “Strumento Tartufo” è sì promozione economica, ma anche e soprattutto valorizzazione territoriale finalizzata a creare attenzione nei confronti di aree marginali mettendole al centro, oltre che di interessi turistici, a scelte e opportunità di vita per suggerire nuovi insediamenti abitativi. Tutti gli eventi sono creati in collaborazione con ALEXALA – Tourist Board Alessandria & Monferrato, San Sebastiano Curone Comune e a cura di Davide Bergna “Truffle Coach” Davide Kortatub Bergna SCOPRI TUTTI GLI EVENTI! Info e iscrizioni a Truffle Experience, Truffle Education e Team Building: Davide Bergna “Truffle Coach” (+39) 347.4119267 www.trufflenetwork.it [email protected]
Fiera del tartufo di San Sebastiano Curone 2024
LA NOSTRA FIERA É: CONNESSIONI tra persone, luoghi, territori, storie e tradizioni. 41^ anni di: TRADIZIONE. ESPERIENZA. VALORIZZAZIONE. Valorizzazione di un prodotto legato alla storia di questi luoghi e delle sue genti e di conseguenza di un territorio. FORMAZIONE. Intesa come trasmissione di conoscenze e tradizioni alle nuove generazioni. TURISMO. Perché la nostra fiera del tartufo è solo una scusa in più per visitare le bellezze dei #collitortonesi CULTURA. Perché il cibo, la sua trasformazione, la creazione di preparazioni gastronomiche locali e identitarie e la trasmissione di saperi e conoscenze, sono parte della cultura gastronomica del nostro paese. Vi aspettiamo alla 41^ FIERA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA E NERO DI SAN SEBASTIANO CURONE. Domenica 17 e Domenica 24 Novembre 2024. Info e programma completo sul sito: www.sansebastianocurone.com
Seminario Nazionale: il Recupero della Marginalitàdel Territorio Appenninico attraverso lo sviluppo della Filiera Tartuficola.
Sabato 5 Ottobre San Sebastiano Curone è stato il palcoscenico delSeminario nazionale sulla filiera tartuficola promosso e organizzato dall’Associazione Derthona TruffleAPS, dal Comune di San Sebastiano Curone e dall’Unione Montana Terre Alte, che ha visto un panel dialtissimo livello affrontare un tema di primaria importanza per il nostro Territorio.Regione, Provincia, GAl, Unione Montana Terre Alte, Alexala, Derthona Truffle , Amministratori locali,imprenditori Agricoli, Associazioni Tartufai, Centro Studio Nazionale del Tartufo, Agronomi, Micologi emondo della Ristorazione hanno dato vita ad un ragionamento a 360 gradi sul “tartufo” e di come,attraverso di esso, sia possibile sviluppare azioni che mirino concretamente ad incidere sul sistemaeconomico e sociale delle nostre valli. Enrico Bussalino, assessore Regionale degli Enti locali, ha introdotto il dibattito sottolineando l’esigenzaper questi territori di ricercare ogni soluzione possibile per contrastare il progressivo fenomeno dellospopolamento. Il Tartufo può certamente essere una risposta efficace per il raggiungimentodell’obbiettivo; una corretta e concertata politica di sostegno, potrà portare a recuperare terreni, inparticolare quelli silenti o abbandonati, se ripensata in un’ottica di “Filiera” che veda una rinnovata e piùmirata azione di coordinamento.Il seminario, cui ha mandato i saluti l’Assessore regionale alla Biodiversità e Tartuficoltura Marco Gallocondividendone gli intenti, ha visto anche la presenza del nuovo Presidente della Provincia diAlessandria Luigi Benzi che ha individuato nella Filiera una necessità, oltreché un’opportunità, perrivitalizzare le nostre valli attraverso la valorizzazione e produzione del Tartufo Nero.“Il Tartufo? Può essere il nuovo Timorasso” lo sostiene Vincenzo Caprile, Sindaco di San Sebastiano chea margine del convegno riporta i dati illustrati dalle esperienze dei tartuficoltori provenienti da MarcheUmbria, Toscana ed Emilia che sono intervenuti.“I nostri territori sono vocati per questo tipo di coltura, i terreni disponibili sono moltissimi e i redditiderivanti da questa coltivazione sono decisamente superiori a qualunque tipo di seminativo”Emidio Angellozzi, uno dei principali tartuficoltori d’Italia, sostiene che “nelle annate peggiori, il raccoltogenera profitti di 4 volte superiore ad ogni altro tipo di coltura e di oltre dieci volte nelle annate normali! “ Il tartufo ed i tartufai sono destinati a sparire, è questo il grido di allarme emerso nel corso del dibattito e idati illustrati da Ipla – Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente e Federazione Ordine degli Agronomi eForestali, hanno certificato che la produzione naturale del Tartufo sta sempre più diminuendo per effettodei cambiamenti climatici e progressivo abbandono dei territori vocati.Come invertire allora la tendenza? La tartuficultura moderna può essere un’efficace risposta ma acondizione che si capisca che si tratta di una Coltura Vera che implica lavorazioni durante l’anno al paridi un vigneto o un frutteto e che non basta, per essere produttiva, mettere a dimora le piante edaspettare che dopo 3-4 anni nascano i Tartufi da soli.L’Associazione Derthona Truffle il cui scopo è quello di promuovere la cultura e la valorizzazione deltartufo locale, come spiegato dal suo presidente Dario Capogrosso, ha illustrato il progetto della filieratartuficola e la proposta del marchio collettivo “Tartufo nero terre Piemonte”.Estremamente “rivoluzionaria” ma molto efficace, la proposta presentata condivisa e supportata ancheda varie Amministrazioni Comunali del Tortonese ;“TARTUFO NERO TERRE PIEMONTE” è la proposta di denominazione del Marchio che avrebbe ilmerito di superare gli sterili campanilismi di piccole aree e che permetterebbe alle istituzioni Provinciali eRegionali di affrontare rinnovate politiche di sostegno in maniera unitaria e probabilmente più efficaci.L’augurio è che tale proposta venga accolta in sede politica, in primis dalla Regione Piemonte, e che siindividuino i soggetti o organizzazioni a cui demandare le azioni di sviluppo del progetto in questione. Si è inoltre parlato dell’esigenza che nei nostri Territori, come elemento caratterizzante della filiera, sidebbano incentivare e dare avvio ad aziende che si occupino della trasformazione del prodotto offrendocosì la possibilità, ai cavatori e coltivatori, di trovare nuovi e più redditizi sbocchi di mercato.Paola Romero, direttrice del Gal Giarolo Leader ha offerto una panoramica sulle possibili azioni disostegno a tali interventi con specifico riferimento alle disponibilità economiche derivantidall’appartenenza di questi luoghi alle Aree Interne, strumento assai più agevole e flessibile rispetto agliassi convenzionali di finanziamento.Non di minor rilievo sono stati gli interventi del Dott. Degiacomi presidente del Centro Nazionale deglistudi sul Tartufo e di Carlo Passera, Direttore di Identità Golose, i quali hanno ravvisato la necessità cheil mondo della ristorazione venga maggiormente coinvolto in questa “Filiera” riscoprendo in particolarel’uso del tartufo Nero.Degiacomi ha introdotto un concetto che “ogni stagione ha il suo tartufo” e Passera, che ha avuto ancheil compito di moderare l’interessante tavola rotonda, ha colto questa sfumatura come un occasione d’oroper i ristoratori per attirare nuova clientela sempre più alla ricerca di novità in campo culinario. Non piùparlare semplicemente di Tartufo bianco o nero ma offrire ai clienti piatti creati o riproposti in base altartufo di stagione differenziandolo tra il nero Estivo, quello Uncinato ed il Nero Pregiato oltre che suamaestà il Bianco che si rende però disponibile sulle tavole per soli 3 mesi all’anno.Anche gli effetti che una reale Filiera possano riverberarsi sul comparto del Turismo sono stati indagati eparticolarmente sostenuti da Roberto Cava Presidente di Alexala, l’Azienda Turistica della provincia diAlessandria, che ha confermato il trend di crescita dei turismi legati ai prodotti d’eccellenzaenogastronomica e di come potrebbero crescere in maniera esponenziale se comunicati e promossi insinergia con altri prodotti , primo tra tutti i vini dei colli Tortonesi, nel territorio di riferimento.Al termine della giornata tutti i soggetti intervenuti hanno convenuto di avviare un tavolo di lavoro al fineelaborare un progetto condiviso di valorizzazione della filiera corta del tartufo e la proposta di marchiocollettivo del Tartufo nero terre Piemonte.Il Seminario si è quindi chiuso dando appuntamento al 15 Novembre, sempre a San Sebastiano Curone,dove si approfondiranno, in un incontro specifico, gli aspetti della Tartuficoltura Moderna nell’ambito delleazioni promosse da “FUORI TARTUFO 24“ finanziata dalla Regione Piemonte tramite Alexala asostegno della Quarantunesima Fiera del Tartufo di San Sebastiano Curone.
FUORI TARTUFO 2024
FUORITARTUFO è un progetto di ALEXALA Agenzia Turistica Locale della Provincia di Alessandriae del Comune di San Sebastiano Curone realizzato con il contributo di Regione PiemonteFINALIZZATO ALLA PROMOZIONE DEL TARTUFO BIANCO Dal 24 settembre al 31 dicembre 2024 Il progetto ”Fuori Tartufo 2024” intende realizzare un palinsesto di iniziative, a corollario della 41° edizione della Fiera del Tartufo di San Sebastiano Curone, in diverse location della provincia di Alessandria.Gli eventi, previsti nel periodo settembre – dicembre 2024, non sono da intendersi solamente come mero ampliamento del programma della Fiera, ma piuttosto come un potenziamento qualitativo della manifestazione stessa, sia da un punto di vista della ricaduta turistica, sia per ciò che concerne la divulgazione culturale e scientifica sulla “Cerca e Cavatura del Tartufo” Intesi come culturale immateriale dell’Umanità tutelato dall’Unesco).Per noi lo “Strumento Tartufo” è sì promozione economica e turistica, ma è anche valorizzazione territoriale finalizzata a creare attenzione nei confronti di aree marginali a rischio spopolamento mettendole al centro di interessi, oltre che a scelte e opportunità di vita per suggerire nuovi insediamenti abitativi.
Cerca tartufi ma trova un teschio umano.
Va a cercare tartufi nel bosco ma trova un teschio umano: giallo a ParmaMacabra scoperta per un 43enne che era andato in cerca di tartufi nei boschi dell’alta Val Taro ha trovato un teschio umano e ha allertato subito le forze dell’ordine. Indagini in corso dei carabinieri. Era andato in cerca di tartufi nei boschi dell’alta Val Taro, nei pressi della strada provinciale del Bratello fra Borgotaro e Pontremoli (Parma) ma ha trovato una sorpresa macabra, e cioè un teschio umano che era nascosto nella vegetazione. È successo nelle scorse ore: l’uomo, un 43enne di origini albanesi e che arrivava da fuori regione, stava stava cercando il pregiato tubero quando ha notato un rialzamento nel terreno che ha subito attirato la sua curiosità. Fonte: continua su: https://www.fanpage.it/attualita/va-a-cercare-tartufi-nel-bosco-ma-trova-un-teschio-umano-giallo-a-parma/https://www.fanpage.it/
TRUFFLE TROPHY AUTMN EDITION – gare di cerca su RING
Regolamento: Sono ammessi cani di ogni razza o meticci maschi e femmine, regolarmente microchippati. Le femmine in estro devono essere dichiarate prima dell’inizio della manifestazione all’organizzatore, devono partecipare per ultimi indipendentemente dalla categoria in cui gareggiano e devono sgambare obbligatoriamente lontano da terreno di gara e dalle zone comuni pena la squalifica. Non sono ammesse femmine gravide o in allattamento, sono ammessi cani con disabilità purché non comporti uno stato di sofferenza per il cane. LIVELLO 1 – Classe DEBUTTANTI Le prove in questo livello sono svolte in un tempo massimo di 5 minuti Devono essere trovati 5 tartufi (sono interrati 8 tartufi) Il ring di gara è di 10x 10 m Il cane è libero dal guinzaglio e il conduttore può entrare nel ring per condurre il cane. Il Conduttore può parlare al cane, ripetere il comando di “Cerca”, gratificarlo verbalmente e fisicamente. Il conduttore può seguire il cane durante la cerca per tutto il ring liberamente. La segnalazione di ritrovamento è lo scavo, il conduttore può aiutare il cane con le mani o con il vanghetto solo dopo che il cane ha iniziato lo scavo. È consentito inoltre, a facoltà del conduttore, premiare il cane (il premio dovrà essere cibo o gioco) sia dopo ogni ritrovamento sia, a sua facoltà, alla fine della prova. PROVA SPECIALE PUPPY: Stesso regolamento per cani fino a 6 mesi. PREMI PER I PRIMI 3 CLASSIFICATI IN OGNI CATEGORIA.
Anticipare l’apertura del TARTUFO ESTIVO? di Sergio Mustica
Si è dibattuto molto negli ultimi giorni in merito alla possibilità di anticipare l’apertura della libera cerca del tartufo nero estivo (Tuber aestivum) al primo maggio 2023. La richiesta è stata avanzata da 7 di 11 associazioni territoriali alla regione Abruzzo, concretizzando il pensiero della maggioranza dei tesserati. La domanda è stata quindi fatta con metodologie del tutto democratiche e perfettamente in linea con lo scopo dell’associazionismo di settore. Le ragioni che hanno mosso le associazioni ad avanzare la richiesta sono molteplici.Innanzitutto, la stagione è molto avanti in alcune regioni italiane (Abruzzo incluso). Complici le recenti abbondanti precipitazioni e le temperature che si sono mantenute relativamente miti per tutto l’inverno, la primavera ha anticipato di molto il suo avvento e con essa anche la carpogenesi, vale a dire la genesi dei corpi fruttiferi del tartufo.In secondo luogo, non solo è già possibile trovare dei corpi fruttiferi di T. aestivum perfettamente formati e di dimensioni apprezzabili, ma essi sono già numerosi, nonostante siano ancora del tutto immaturi o marcescenti. Questa specie di fungo ipogeo tende a fruttificare in tutto l’arco dell’anno, nonostante sia un fungo tipicamente estivo. Tuttavia, quello che ha destato particolare scalpore è sicuramente l’entità di tali ritrovamenti che sembrano essere stati particolarmente copiosi, per esempio in Abruzzo. Inoltre, questi numerosi rinvenimenti anticipati hanno intensificato la pratica della “zappatura”, ovvero la raccolta dei tartufi acerbi attraverso la lavorazione andante del terreno. Recandosi nel bosco al di fuori del periodo di raccolta, questi individui raccolgono tartufi immaturi e, mossi dal guadagno facile, immettono sul mercato un prodotto scadente ma ben pagato. Infatti, molti commercianti senza scrupoli, mossi anch’essi dal guadagno facile, pagano questi tartufi acerbi anche 5 volte il valore di mercato che lo stesso tartufo avrebbe nel periodo di raccolta. La pratica della zappatura è contraria a tutti i regolamenti nazionali e regionali e al buonsenso. Con la richiesta di apertura anticipata si voluto contrastare questo comportamento che ormai da decine di anni affligge tutto il territorio nazionale. Cio è nell’interesse di tutti coloro che tengono alla salvaguardia degli ambienti tartufigeni e che pagano regolarmente la tassa annuale per la raccolta. Anticipando l’apertura e permettendo a tutti di recarsi nei boschi, si promuove la legalità e si contrasta l’illegalità di chi va in cerca di guadagni facili sbaragliando la concorrenza. Questo a maggior ragione in una stagione in cui, per quello che è possibile preventivare, già nel mese di maggio si manifesteranno tartufi già maturi. Qual è però il rovescio della medaglia? Cosa si sacrifica andando ad aprire la stagione in anticipo? Di certo si aumenterà l’ipersfruttamento delle zone tartufigene. È ormai noto che una raccolta eccessiva danneggi il patrimonio tartufigeno che si trova già impoverito a livello nazionale a causa non solo dell’azione antropica, ma anche del cambiamento climatico. Per cui il concetto di “calendario di raccolta” è obsoleto, perché rappresentativo di stagioni e di una popolazione che pratica la libera cerca che ormai non esistono più. Servono piuttosto delle misure di salvaguardia del patrimonio tartufigeno più radicali ed innovative. Rischiamo infatti che i tartufi provenienti dalla libera cerca siano sempre meno diffusi, rimpiazzati da tartufi provenienti da Paesi che si stanno imponendo anno dopo anno sul mercato del tartufo, fiutandone l’elevato potenziale. Ecco allora delle idee concrete per salvaguardare il nostro patrimonio tartufigeno e favorire il mercato nazionale: aggiornare annualmente il calendario di raccolta modificando le date di apertura e chiusura per meglio adattarsi al clima attuale. La scelta delle date deve essere fatta da un comitato scientifico a cui partecipano oltre a tecnici qualificati anche le associazioni di settore; aumentare la produzione tartufigena tramite iniziative ed interventi volti a contrastare l’impoverimento dei siti; inasprire le sanzioni per quegli individui che raccolgono tartufi tramite “zappatura”; aumentare i controlli sulle tartufaie mediante l’ausilio di foto trappole e droni; ed educare i tartufai alle pratiche della buona cerca sostenibile, del senso civico e del rispetto della legge. Fermo restando che la questione è complessa ed entrambe le posizioni di chi è favorevole e contrario all’anticipazione sono comprensibili, io penso che ci siano motivazioni ragionevoli, da un punto di vista tanto biologico e micologico quanto di buonsenso, per sostenere la richiesta di anticipazione. A questo va aggiunto, tuttavia, che un’eventuale anticipazione dovrebbe accompagnarsi ad altri tipi di interventi che favoriscano la cerca responsabile. Spero di aver proposto degli spunti di riflessione e che una questione cosi sfaccettata non sia affrontata con superficialità. Sergio Mustica
IL CANE DA CORREGGERE SUL TARTUFO
l mio cane insegue le bestie, il mio cane non è interessato al tartufo, il mio cane mangia l’erba, il mio cane non sta vicino, il mio cane non si allontana, il mio cane è troppo lento, il mio cane è troppo veloce, etc etc… Come posso aggiustare il cane? Andando contro il mio interesse, la risposta è che forse innanzitutto dovremmo aggiustare la nostra idea del cane. Il cane non è un foglio bianco da scrivere, ogni razza e soggetto porta scritta nella sua memoria di razza una sua “utilità”. Che Il pedigree sia uno strumento per chi vuole fare le esposizioni è parere tristamente diffuso, la selezione del cane da lavoro se fatta seriamente e quindi certificata dal pedigree ha un alto valore. Spesso si dice che il cane buono per il tartufo è quello scartato dal cacciatore, questo dovrebbe farci riflettere perchè stiamo dicendo che il cane “buono” è quello che non ha la propria memoria di razza. Spesso si dice che i vecchi andavano con i meticci ma non diciamo quanti ne scartavano ed in che modo prima trovare quello buono. Ne desumiamo che bisogna andare a tartufi solo con il lagotto romagnolo perchè è l’unica razza riconouscita per la cerca? NO! Ne desumiamo che come al solito un po’ di cultura e di studio ci toglie di impaccio, ogni razza avrà i suoi pro e contro e peculiarietà nella cerca ed ogni soggetto all’interno della razza farà caso a sé. Ascolto e conoscenza della razza sono metà dell’opera, l’altra metà sarà il voler educare il cane, educare etimologicamente deriva da “educere” portare fuori, far emergere. Non correggiamo il cane ma assecondiamo i suoi punti di forza e rispettiamo le sue “fragilità” rispetto alla disciplina che stiamo proponendogli, ma che in realtà fragilità non sono e nemmeno atteggiamenti da corregere. E se il cane comunque non va? Tante coccole sul divano, oppure lunghe notti in compagnia delle greggi oppure qualsiasi altra cosa il vostro amico vi chiede per il suo benessere. Ma qui si apre un altro capitolo…
Un Premio della Natura: Tuber Aureum, il Tartufo Bianco con Scaglie d’Oro
Nell’ambito della ricerca sulle eccellenze gastronomiche, la Truffle Academy è lieta di presentare una scoperta senza precedenti: il Tuber Aureum, un tesoro della natura che ha catturato l’attenzione degli esperti e dei gourmet di tutto il mondo. Il Tuber Aureum è un esemplare straordinario di tartufo bianco, recentemente individuato nelle profondità di un bosco secolare. Tuttavia, ciò che rende veramente unico questo tartufo è la sua caratteristica più sorprendente: le scaglie d’oro che adornano il suo interno, conferendogli un’eleganza e una preziosità senza pari. Le scaglie d’oro presenti all’interno del Tuber Aureum sono il risultato di un fenomeno unico e affascinante, probabilmente legato alle particolari caratteristiche del terreno e alle condizioni ambientali in cui il tartufo ha maturato. Questo incredibile dettaglio conferisce al tartufo non solo un valore estetico straordinario, ma arricchisce anche il suo profilo aromatico con note sottili e suggestive. La Truffle Academy si impegna a proteggere e preservare questa meraviglia della natura, lavorando in stretta collaborazione con le autorità locali e gli esperti del settore per garantire una raccolta sostenibile e responsabile del Tuber Aureum. È fondamentale proteggere l’habitat naturale in cui cresce questo straordinario tartufo, per assicurare la sua sopravvivenza e permettere alle generazioni future di godere della sua bellezza e del suo gusto unico. In conclusione, il Tuber Aureum rappresenta non solo un capolavoro della gastronomia, ma anche un tributo alla straordinaria diversità e bellezza della natura. La sua scoperta rimane un momento indimenticabile nella storia della ricerca sui tartufi e un motivo di orgoglio per la Truffle Academy e per tutti coloro che hanno contribuito a portare alla luce questa straordinaria meraviglia della natura.